domenica 10 febbraio 2013

Alberta Parissi

In primo luogo un ringraziamento a questo blog per l'ospitalità, e per l'idea innovativa con cui offre alle candidate donne nuovi ambiti per esprimersi. Mi chiamo Alberta Parissi e mi candido alle elezioni regionali del Lazio, nella Lista civica per Nicola Zingaretti Presidente
Mi sembra coerente al mio carattere presentarmi a voi con parole semplici e dirette e senza ricorrere a stucchevoli frasi fatte. Sono romana e non ho difficoltà ad ammettere di aver doppiato più volte gli “anta”, ma mi sento talmente piena di energia e di voglia di dare e di fare che è per me persino una cura di giovinezza esternarle e socializzarle.
E’ per questo che ho voluto focalizzarle in una nuova impresa, che sento sia il momento di affrontare, specie per contrastare la crescente antipolitica, che coinvolge anche noi donne, esasperate dalla sordità finora dimostrata da chi è stato eletto a governarci a vari livelli. Ho deciso, così, di candidarmi alla carica di consigliera  regionale; una scelta che, al tempo stesso, complica e semplifica le cose: le complica perché non mi sorregge un apparato di partito, né reti consolidate di rapporti elettorali. Ma questo non mi spaventa: sono un’imprenditrice individuale e ho sempre saputo di dover contare solo sulle mie forze, sia pure con l’aspirazione di poter fidare su una Pubblica Amministrazione facilitante, amica. Per le donne. Per i cittadini. Per gl’imprenditori. Cosa che finora non è stato o lo è stato solo parzialmente, preferendosi soluzioni parziali o dissociate dai problemi.
L’effetto facilitatore? L’essere una “libera battitrice” mi porta all’auto-finanziamento della campagna, con un fundraising fatto da chi crede in me e nelle mie idee, anche con pochi euro. E’ grande l’orgoglio di non aver padroni, che “comprano” l’impegno di chi sostengono e lo piegano ai propri interessi particolaristici, bensì interlocutori che, come me, vogliono davvero cambiare la Regione Lazio affinché diventi la casa di tutti e non la dependance di qualcuno.
Il mio programma si articola su temi forti e sentiti, rivolti alle esigenze reali dei cittadini e delle cittadine: l’occupazione femminile e giovanile, il sostegno fiscale alle imprese ma anche il sostegno concreto al lavoro di cura che fa sì che l’impegno lavorativo delle donne, dentro e fuori la famiglia abbisogni di una … 27.ma ora!
Sono convinta che vada promossa anche una lettura di genere del bilancio regionale, ovvero che vada identificata l’allocazione delle risorse in iniziative che effettivamente sostengano le donne o abbiano un impatto positivo sul loro benessere; così come che vada inserito anche un apposito intervento per una medicina di genere: pensate che, persino nell’ambito della ricerca, finora, non si teneva conto, nel testare nuovi farmaci, che non era indifferente se la prova avveniva sull’uomo o sulla donna!
Né va dimenticata la problematica trasversale dell’integrazione dell’immigrazione, i ricongiungimenti familiari e il riconoscimento delle seconde generazioni. Una presenza massiccia sul nostro territorio di persone che sono disposte a sentirsi appartenenti ad essi non può essere contrastata per principi xenofobi, che, d’altronde, non appartengono neanche alle nostre radici. L’antica Roma è stata la città più multiculturale della storia del mondo.
Sicurezza: altra nota dolente. A mio avviso,  bisognerebbe promuovere l’attenzione verso un piano sicurezza per le donne, troppo spesso vittima di violenze ed aggressioni, specie nell’ambito domestico. E poi c’è il doloroso capitolo delle anziane sole, per le quali immaginare iniziative che ne allevino il senso di emarginazione di una società consumista e poco solidale. Una risposta ci sarebbe, ma c’è poco tempo per porre rimedio alle colpevoli inerzie precedenti: il ricorso ai Fondi Sociali europei che metterebbero a disposizione della Regione Lazio finanziamenti importanti, purché presenti progetti ben fatti e… veramente vantaggiosi per il benessere dei suoi cittadini.
Per il resto, ritengo che un programma  serio, e non un libro dei sogni, vada imperniato su linee guida con obiettivi chiari e certi e, insieme, su una visione ed una capacità d’intercettare i problemi contingenti che è tipica del multitasking al femminile.
E queste mie convinzioni, queste mie esperienze, sono pronta a metterle a disposizione di ciò che per me è un impegno, un servizio a favore della comunità, un dovere. I diritti bisogna guadagnarseli quotidianamente con la coscienza a posto di aver compiuto serenamente il proprio dovere, con coerenza e coraggio.

1 commento:

  1. Benvenuta ad Alberta Parissi, e un doppio grazie per essere stata la prima ad accettare l'invito di Politica Femminile. :-)

    RispondiElimina