Ieri affollatissimo incontro alla Casa Internazionale delle Donne con la candidate al Consiglio regionale del Lazio. Questo il mio intervento:
"La verifica di una politica è molto semplice: se produce buoni
risultati, se migliora la qualità della
vita delle persone è una buona politica altrimenti non lo è.
A leggere il rapporto ISTAT che grazie a Linda Laura
Sabatini contiene un capitolo consistente sulle condizioni delle donne in
Italia o i dati della Regione Lazio sull'occupazione femminile e sull'età media delle donne che partoriscono la
prima figlia o il primo figlio (la più alta in
Italia) possiamo dire con forza che al governo del Paese e della nostra Regione
c'e stata una pessima politica.
Allora cosa si può fare per
cambiare ?
Innanzitutto non dobbiamo limitarci a curare i sintomi, ma occorre
estirpare il male e oggi il male assoluto è che mancano le donne nei posti dove si stabiliscono i criteri e le priorità.
Dobbiamo imparare a governare in fretta questo nostro Paese,
perché non possiamo più delegare a nessuno le risposte alle
nostre necessità. Per questo come movimento delle donne ci stiamo battendo per
avere il 50 e 50 in tutte le sedi dove si decide.
Non si tratta di quote rosa ma della ricerca di un equilibrio.
Una società di
uomini e donne deve essere governata da uomini e donne. Due sguardi, due
esperienze, due storie differenti possono fare un buon insieme per governare
meglio. La presenza delle donne non
serve solo a noi ma serve al Paese.
E' chiaro che la battaglia sarà dura perché le donne non si aggiungono, ma
sostituiscono gli uomini e se vogliamo ridurre i costi della politica anche
attraverso la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri per ogni
donna che entrerà dovranno uscire non un uomo ma
4, 5 e anche di più .
È vero questa volta ci sono più donne
nelle liste elettorali rispetto ad altre elezioni. Ci siamo battute molto per
questo, nessuno ci ha regalato niente. Spero che molte donne saranno elette e che le donne voteranno una donna, ma ciò che spero di più è che le donne elette rimangano donne
anche a costo di disubbidire ai propri capi partito.
Le donne elette devono mantenere il proprio linguaggio, il
proprio sguardo, la propria creatività', devono far valere i propri bisogni, le
proprie esigenze, devono portare nella politica la vita delle persone, quella
vera, quella che abbiamo visto nelle testimonianze raccolte nel video
realizzato da SNOQ? " Un paese per donne: le parole per dirlo". Non si
devono far relegare o peggio relegarsi ad occuparsi solo di politiche di
genere. Questo è quello che vogliono gli uomini. Al contrario dobbiamo essere
consapevoli che per cambiare ciò che ci
riguarda direttamente, c'è bisogno di cambiare profondamente la società intera, di cambiare le priorità, i criteri.
Voglio farvi un esempio. Se chiediamo ad un uomo cosa
intende per grande opera sicuramente risponderà che le
grandi opere sono i ponti, i viadotti, le gallerie, le autostrade.
Per me una grande opera è la cura del nostro territorio,
del nostro immenso patrimonio storico, artistico, archeologico,paesaggistico
che è la nostra identità, il bene
più prezioso che appartiene a
tutte e a tutti, è la garanzia per la ripresa del Paese, per i suo sviluppo
socio-economico.
Per me una grande opera è la messa in sicurezza delle scuole, degli
ospedali è l'impegno a eliminare il degrado dei centri storici, la tristezza
delle periferie.
Sono criteri completamente diversi.
Roma è la città più bella del mondo, ma è la capitale
meno curata del mondo e l'ultimo scempio che vogliono fare a Via Giulia ne è la testimonianza.
Sto organizzando una mobilitazione di cittadini e
associazioni per impedirlo e spero di trovare in voi molte alleate."
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