domenica 16 marzo 2014

Ilaria Alpi: ci richiama talvolta la tua voce

Era il 20 marzo di 20 anni fa. Il 1994. In Somalia viene uccisa, insieme al suo operatore, una giovane  inviata del TG3. 
Indagando su traffici illeciti di armi e rifiuti tossici i due stavano scoprendo che nella faccenda erano coinvolte anche istituzioni italiane, fra cui l'esercito
Pochi mesi prima era stato ucciso anche un sottufficiale del SISMI che a questa giovane coraggiosa forniva informazioni sui traffici di scorie tossiche nel paese africano. Una storia disgustosa, che portò a galla sospetti su responsabilità disgustose, che ebbe epiloghi di disgustosi silenzi ed omissioni. Una sporcizia in cui il suo coraggio ancor più brilla, come un trasparente monito di rettitudine - qualcosa che, grazie ai suoi genitori, lascia oggi anche un segno concreto alle nuove generazioni di giornalisti.
Come era Ilaria, cosa amava? Com'erano nate in lei la passione per il mondo arabo e per l’Africa, l’interesse per realtà drammatiche di quei luoghi? Come lavorava? Quanto e come il suo difficile lavoro interferiva con la sua vita privata? risponde a queste domande una narrazione fotografica accompagnata dalle parole di personaggi di cultura e spettacolo a lei vicini, da Giovanna Botteri a Dario Fo, Marcello Fois, Paolo Fresu, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Margareth Mazzantini, Valeria Parrella.
La mostra si intitola "Mi richiama talvolta la tua voce": dal primo verso della poesia Vicolo, di Quasimodo. 
Inaugurazione 20 Marzo 2014, h. 16,30, al MAXXI Corner D di Roma, con la partecipazione della Ministra degli Esteri Federica Mogherini. 
La mostra sarà visitabile fino al 30 marzo.


Vicolo
 Mi richiama talvolta la tua voce,
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch’erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.
 Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s’udiva la notte un pianto
di cuccioli e di bambini.
 Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch’ è paura
di restare sole nel buio.
(Salvatore Quasimodo)

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