domenica 25 maggio 2014

Una buona madre vale cento maestri

#Moms contro Borghezio: in altre parole mamme contro la violenta propaganda razzista davanti alle scuole.
Una buona madre vale cento maestri, come sintetizzò benissimo Papa Giovanni.
Il nostro omaggio alle mamme che, davanti alle elementari Pisacane di Torpignattara, senza pensarci due volte, si sono esposte per ribellarsi a questo penoso tentativo di comizio, pieno di invettive violente. Il povero fascista si è visto costretto a spegnere il megafono e a battere in ritirata; poi ha postato la scena su youtube con il titolo "Borghezio aggredito", rappresentando sé stesso, dunque, in veste di vittima. Poverino.
Ma noi crediamo che il gesto deciso e istintivo di queste mamme abbia lasciato a noi tutti qualcosa di molto più prezioso e duraturo del fatto in sè. Una sorta di punto fermo, qualcosa  che, nella sua potenza simbolica, vale più di mille discorsi.




venerdì 23 maggio 2014

Permettetemi di motivare qui la mia dichiarazione di voto

Di Giulia Rodano
Permettetemi di motivare qui la mia dichiarazione di voto. Perché credo che anche questa volta si debba e si possa votare. Io voterò “L’altra Europa con Tsipras”.
Mi è anche venuta la tentazione di non andare a votare in queste elezioni. Nessuna delle proposte in campo, in particolare quella del PD di Renzi e quella del Movimento 5Stelle mi sembrano convincenti.
Si vota per il Parlamento europeo per la prima volta da quando è esplosa la crisi economica e le decisioni europee sono diventate così importanti per la nostra vita. Eppure in realtà nessuna delle grandi forze politiche ne parla. Pd e Movimento 5Stelle sembrano più impegnati ad andare a una sorta di resa dei conti, su chi potrà dominare il futuro del Paese.
Ma oggi la posta in gioco è un’altra. Ed è un’altra soprattutto per noi donne.
Anni di politiche di austerità hanno peggiorato la vita delle donne, la hanno resa più faticosa e insicura.
Hanno allungato a dismisura e improvvisamente l’età della pensione, ma non hanno reso più facile lavorare né tenere insieme lavoro e maternità.
Le nostre figlie hanno di fronte un cammino fatto di precarietà e incertezza,  n cui sono stati messi in discussione conquiste e diritti per cui abbiamo combattuto e che ritenevamo ormai acquisiti. Basta pensare che ancora abbiamo a che fare con lo scandalo delle dimissioni in bianco. Una conquista del 1971, il non essere licenziate per maternità è diventato incerta, messa in discussione, contestata.
Persino la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza è stata messa a rischio dal combinato disposto della crescita esponenziale dell’obiezione di coscienza (nella mia regione arriva al 90%) e dei tagli alla sanità e in tanti posti non si riesce più ad applicarla.
Queste sono le conseguenze delle politiche di austerità, promosse, sostenute e applicate da tutti i governi europei.
E queste politiche non hanno risolto la crisi, hanno solo creato povertà e ingiustizia. E di questa ingiustizia anche tante donne sono rimaste vittime.
Queste politiche vanno cambiate. Il problema non sta né nell’Unione Europea, né nell’euro. Il problema sta nelle politiche che si fanno. È l’austerità che va cancellata, non l’Unione Europea.
Per questo ho deciso di votare e sostenere “L’altra Europa con Tsipras” .
Questa è l’unica lista e Tsipras è l’unico leader europeo che vuole cambiare le politiche che hanno peggiorato in questi anni la nostra vita. La Sinistra europea sarà l’unico movimento che si batterà per un reddito minimo europeo che permetta alle giovani donne di combattere la precarietà e di avere l’opportunità di progettare il proprio futuro, che cercherà di tassare le rendite e le transazioni finanziarie e sostenere un piano di investimenti per dare lavoro ai giovani, che cercherà il modo per togliere dalle nostre spalle il fardello del debito provocato dalle banche e dagli speculatori e pagato in questi anni con i soldi di tutti noi.

Non a caso nella lista “Un'altra Europa per Tsipras” ci sono tante donne candidate, la metà. E' solo un inizio. Ma bisogna pur cominciare una buona volta.

domenica 4 maggio 2014

Giulia Rodano: mi presento


Sono molto felice e onorata di poter scrivere su un sito come questo, impegnato a dare voce alle donne.
Oggi non ho più incarichi pubblici e sono in pensione. Ma la politica è una malattia dalla quale non si guarisce e la curiosità e l’interesse per le persone e i loro diritti non mi abbandona. La possibilità di scrivere, di esprimere opinioni, di lanciare messaggi in bottiglia nel mare del web mi sembra un regalo.
Vorrei raccontare brevemente chi sono e cosa ho fatto.
Sono una di quelle che furono chiamate “angeli del ciclostile”. Impegnata in politica fin dal movimento studentesco del 68, sono stata sempre impegnata nei movimenti pacifisti, nelle lotte per i diritti delle donne, nelle battaglie per i beni comuni. Ho militato per anni nel PCI, nel PDS/DS, da militante e dirigente. Sono stata un funzionario di partito, un travet della politica. Non ho aderito al PD e ho militato in Sel e nell’IDV, da cui sono uscita all’inizio del 2013.
Oggi sono una libera cittadina della sinistra. Nella campagna elettorale per le elezioni europee ho deciso di sostenere la lista “Per un’altra Europa con Tsipras”.
Sono stata per anni, fino al 2013, consigliere regionale del Lazio.
Nell’attività di consigliere regionale ho cercato di proseguire nell’impegno che aveva caratterizzato la mia militanza. Al centro del mio lavoro sono stati i temi dei diritti dei cittadini, della tutela dei deboli, della correttezza e efficacia del sistema pubblico nella determinazione delle regole e delle opportunità e nella erogazione dei servizi. Mi sono occupata di sanità, di politiche delle donne, di servizi sociali e attività culturali. Sono stata componente della commissione sanità e per un anno, dal giugno 1999, presidente della commissione consiliare delle elette.
Ho elaborato, presentato e discusso, decine di progetti di legge, ho combattuto le battaglie di opposizione alla giunta Storace e Polverini. Sono stata tra le protagoniste della prima legge sui nuclei familiari, nel 1999, che riconosceva l’esistenza e i diritti delle famiglie di fatto nelle politiche sociali. Ho contribuito a fermare scelte sciagurate, come la legge Tarsia sui consultori familiari, come ho lavorato a importanti battaglie e provvedimenti in difesa della salute pubblica, dell’istruzione, dell’ambiente.
Dal 2005 al 2010 sono stata assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio. In questo incarico ho cercato di fare della Regione uno strumento per accrescere la libertà nella produzione e le opportunità di accesso alla cultura, sostenendo la rete dei servizi culturali pubblici, aiutando la produzione e la circuitazione dei produttori indipendenti e giovani, sia nell’audiovisivo che nello spettacolo dal vivo, promuovendo politiche di valorizzazione dei beni culturali del territorio e la pratica diffusa dello sport. Ho cercato anche di contribuire alla battaglia per l’uguaglianza dei diritti delle donne che praticano sport a livello di vertice. Molte delle scelte fatte ancora vivono nella mia regione, dal festival di Villa Adriana, alle Officine culturali, alla valorizzazione della Via Francigena del Lazio, alla legge di promozione del libro e della lettura.
Ho avuto dunque incarichi e responsabilità, opportunità e responsabilità. Sono state occasioni importanti, ho lavorato, mi sono divertita, ho penato e sofferto. Ma la mia rimane l’anima della militante. E per quanto posso continuerò a farlo.

venerdì 2 maggio 2014

Ines Caloisi

Carissime, desidero informarvi che sono candidata alle elezioni europee per la circoscrizione Italia centrale con la lista Scelta Europea.
Vi aspetto per la presentazione delle mia candidatura il 5 maggio, alle 17,30, in via Sardegna 40/A. 
L'Europa è al centro del mio percorso e della mia vita da anni, come dimostra la mia attività di responsabile dell'associazione TIA Formazione Internazionale.
Il tema di genere è poi estremamente rilevante e da parte mia lo affronto dando risalto alla promozione di una cultura di genere: come dimostra il mio programma in sette punti, a cui vi rimando. Non voglio dilungarmi ma vi invito a conoscere le mie proposte e, se volete, a contattarmi: sarò lieta di ascoltarvi e anche di incontrarvi, tengo molto infatti ad ascoltare il parere delle donne.
Un saluto, Ines Caloisi 

Scrivetemi a: inescaloisi@gmail.com per comunicare direttamente con me; 
invece per aspetti organizzativi scrivete a organizzazione@inescaloisi.eu oppure a j.zecchinato@gmail.com