giovedì 5 febbraio 2015

Mutilazioni genitali femminili: un fenomeno orrendo e ancora molto diffuso

Il 6 febbraio è la giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili: una delle peggiori persecuzioni contro le donne scaturita dalla inesausta inventiva dei torturatori del genere femminile. La sofferenza che causa è immensa, le conseguenze in termini di dolore, infezioni, malattie, rischi di morte di parto irreversibili e pesantissime. Ma tant'è. Cosa non si farebbe! pur di mantenere schiava quella parte di umanità che umanità non deve essere, ma proprietà.
E così questo fenomeno orrendo, anziché regredire, benché sia quasi ovunque "vietato" è ancora molto diffuso su tutto il pianeta: con il diffondersi dell'immigrazione, e il fallimento delle politiche di integrazione, riguarda ampiamente ormai anche l'Europa. Un convegno a Roma fa il punto. Secondo l'Oms sono oltre 100 milioni le donne e le bambine mutilate nel mondo - ma secondo altre stime sono anche molte di più - e sempre nuove donne e bambine vengono colpite, in ragione di 3 milioni all'anno. La verità è che nel mondo, ogni 11 secondi questo efferatissimo crimine si abbatte su una nuova vittima:



Dati precisi sulla diffusione delle mutilazioni genitali femminili nei paesi europei non ce ne sono ma per fortuna si inizia a parlarne. La Convenzione di Istanbul è il primo trattato a riconoscere l'esistenza delle MGF in Europa e la necessità di affrontare il fenomeno in modo sistematico. Le mutilazioni sessuali sono un gravissimo crimine, che viola nel modo più cruento il basilare diritto all'integrità fisica di donne e ragazze, e le segna per sempre. È quindi fondamentale che la comunità internazionale, i governi e la società civile si mobilitino seriamente per debellare questa atroce forma di violenza di genere, a partire dallo sviluppare strategie di prevenzione, culturali e legali. Come? Come???
Per cominciare, qualche suggerimento Waris Dirie - mutilata da piccola e oggi fra le principali attiviste contro le MGF al mondo - lo avrebbe:

Lei, ex-bimba mutilata in Somali,a  e poi fuggita, ex-modella, fondatrice dell'associazione Desert Flower, autrice del libro "Desert flower" (poi divenuto un film), è oggi fra le principali attiviste contro le MGF al mondo.



Di cosa sia possibile fare si parla oggi anche a Roma, con Pia Locatell (coordinatrice del Gruppo di lavoro parlamentare “Salute sessuale e diritti delle donne”), Maria Grazia Panunzi (presidente AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo), Clara Caldera (resp. AIDOS progetti sulle MGF, Vicepresidente Network europeo END fgm), e Elly Schlein (europarlamentare, Commissione Sviluppo). 
Neanche un uomo: peccato.
L'incontro vuole essere l'occasione per parlare della Convezione in relazione alle MGF, informare delle azioni di altri paesi europei nella lotta contro il fenomeno e discutere le azioni del nostro paese.
“Le mutilazioni genitali femminili in Europa: la Convenzione di Istanbul per contrastare il fenomeno”; Sala stampa della Camera dei Deputati, Via della Missione 4, Roma. 6 febbraio 2015, ore 11.30. Per l’accesso alla sala stampa della Camera è necessario confermare la presenza alla mail locatelli_p@camera.it 

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